mercoledì 30 novembre 2011

In Germania stanno bruciando 16 mln di dosi di vaccini comprati e mai utilizzati / ricerche sul virus H5N1: possibile arma biologica?

In questo momento, i tedeschi stanno bruciando 16 milioni di dosi di vaccini comprati e mai utilizzati, insieme ai 236 milioni di euro che sono costati ai contribuenti. E in Italia?
Il contadino Ste, che sa il tedesco essendo svizzero (trapiantato in Toscana a coltivare ulivi), ogni tanto fornisceperle ineguagliabili.
Stavolta tocca al famigerato vaccino per l'influenza suina, ricordate? Quella che nel 2009 aveva gettato nel panico l'intero pianeta, spingendo la maggior parte dei Paesi a dotarsi di milioni di dosi del vaccino che era stato magicamente approntato nel giro di poche settimane.
Vaccino che, in seguito, si scoprì essere "una truffa colossale" insieme a tutto l'allarme influenza, come testimoniato dal presidente della commissione Sanità del Consiglio d'Europa, che si spinse a chiamare la suina “una falsa pandemia” orchestrata ad arte.
Mentre leggete queste righe, in un inceneritore del Magdeburgo in Germania si stanno bruciando 16 milioni di dosi scadute del vaccino contro la suina, comprato a suo tempo. L'85% della fornitura che finisce in cenere, insieme ai 239 milioni di euro che è costata...

E in Italia? Anche qui da noi per fortuna del vaccino truffa si fece uso minimo. La salute ringrazia, le scassate casse della sanità un po' meno, visto che anche noipagammo il nostro bravo pizzo al panico globale e ne comprammo 24 milioni di dosi. Ormai scadute anch'esse. Per una volta, mi sentirei molto più sicura se le ficcassero in qualche inceneritore piuttosto che lasciarle a dormire nel capannone di Indiana Jones. Sapete com'è, siamo in Italia, c'è la crisi, e magari qualche Tarantini di turno potrebbe avere la splendida idea di riciclarle...


Ricerche sul virus H5N1: possibile arma biologica?

Bastano 5 modificazioni genetiche per trasformare il virus dell'influenza aviaria H5N1, che finora ha ucciso 500 persone nel mondo, in un agente patogeno altamente contagioso che potrebbe scatenare una pandemia, trasmettendosi facilmente a milioni di persone. La notizia arriva dall'Erasmus Medical Centre di Rotterdam (Paesi Basi), dove un gruppo di ricercatori guidato dal virologo Ron Fouchier ha dimostrato le capacità di diffusione del virus modificato in esperimenti condotti sui furetti, animali dotati di un sistema respiratorio molto simile a quello umano...
Le ricerche di Fouchier fanno parte di un più ampio programma mirato ad una "maggiore comprensione dei meccanismi di funzionamento del virus H5N1". Ed è stato lo stesso virologo ad ammettere che la variante geneticamente modificata è uno dei virus più pericolosi che siano mai stati prodotti, sollevando dubbi sulla legittimità di esperimenti di questo tipo. Gli stessi scienziati, infatti, sono preoccupati che, in mani sbagliate, il virus potrebbe trasformarsi in un'arma biologica. Attualmente questa e un'altra ricerca, riguardante sempre H5N1, ma condotta dagli esperti dell'Università del Wisconsin (Usa) e dell'Università di Tokyo (Giappone), sono in attesa di pubblicazione.

di Silvia Soligon (29/11/2011)
FONTE

Ci mancava giusto il supervirus

Dunque, vediamo la lista della spesa di questa fase più recente...
- Crisi economica: fatto
- Crisi sociale: fatto
- Crisi politica: fatto
- Crisi sovrana: in corso
- Sostituzione di governi eletti con regimi non eletti sostenuti dal consenso: fatto
- Trasferimento del potere effettivo alle organizzazioni sovranazionali: in corso
- Eliminazione del contante: progettato, scadenza 2012

In tutto questo, per completare la lista della spesa dei più selvaggi incubi dei peggiori siti di cospirazioni, mancava solo l'epidemia creata in laboratorio, con la conseguente vaccinazione di massa con installazione di chip sottocutaneo.

Ehi, guarda, una capretta.

Creato in laboratorio il virus letale dell'influenza
Da un paio d'anni i virologi ed i giornalisti di salute, allineati e compatti, continuavano a mettere in guardia la popolazione dal rischio di possibili combinazioni tra i virus influenzali di diversi ceppi, in grado di infettare l'organismo ospite per via aerea, molto contagiosi ma a bassa letalità, e virus molto più letali ma meno contagiosi, come l'aviaria. Era il rischio della "chimera": no, non un virus poco contagioso e a bassa letalità, ma un virus contemporaneamente molto contagioso ed ad alta letalità.

La cosa suonava un tantino ridicola, dal momento che in natura una cosa del genere puo' capitare, vedasi la spagnola di un centinaio d'anni fa, ma non è possibile prevedere quando nè come.

E pero' tutti ricorderanno la gran cagnara di due anni fa sull'imminente pandemia "perchè un virus come la spagnola si ripresenta sistematicamente ogni 100 anni e ormai le probabilità sono molto alte".

Già.

Bene, visto che la natura non ci è riuscita da sola, un team di virologi ha pensato bene di darle una mano.

Con cinque modificazioni genetiche alcuni ricercatori (il corsivo è d'obbligo) dell'Erasmus Medical Centre di Rotterdam, nei Paesi Bassi, coordinati dal virologo Ron Fouchier sono riusciti ad ottenere
una variante del virus dell'influenza aviaria, in grado pero' di trasmettersi con estrema facilità e rapidità a milioni di persone scatenando una vera e propria pandemia.

La sua elevata capacità di diffusione è stata dimostrata attraverso degli esperimenti condotti sui furetti e si è accertato che, se il virus uscisse dal laboratorio, la pandemia sarebbe in grado di uccidere metà della popolazione mondiale (sic).

Per la cronaca, la clamorosa stima del 50% della popolazione mondiale suona un tantino spannometrica e senza fonte precisa. Ma che sia il 50% o il 30% o il 10% crediamo che cambi poco ai sensi di quanto sta rimbalzando ora sulle pagine di alcuni giornali.

Saranno felici quelli che dicono che 'siamo in troppi' e 'bisogna ridurre la popolazione mondiale'.

Siamo in troppi in città, senza dubbio, ma in campagna e nei paesetti non è rimasto quasi più nessuno.

Mah.

I segnali precedenti: 2005, riportato alla vita il virus della Spagnola

Il Mount Sinai School of Medicine, l'Armed Forces Institute of Pathology ed il Southeast Poultry Research Laboratory sono le organizzazioni che hanno partecipato al progetto di ridare la vita al mortale virus della "Grande influenza" che tra il 1918 e il 1920 ha fatto almeno venti milioni di vittime nel mondo.

Il virus della Spagnola era stato rinvenuto in un cadavere congelato nei pressi dell'Artico. Ottenuto il ceppo virale originale con successo, mapparlo non è stata un'operazione troppo complessa.

I segnali precedenti: 2009, il test della disponiblità al vaccino

Si sa, non c'e' operazione strategica senza test.

Due anni fa, con la ridicola bufala del virus dell'influenza suina, la popolazione mondiale è stata messa davanti all'idea della vaccinazione di massa, anche se su base spontanea e consensuale, comunque sotto la pressione congiunta e coordinata di tv, stampa e radio.

La risposta è stata parzialmente positiva, anche se centinaia di migliaia, forse milioni di persone, si sono informate e dichiaravano apertamente che non si sarebbero mai fatte inoculare un vaccino sconosciuto per una influenza che sembrava essere pericolosa solo in tv.

I segnali precedenti: 2009, Baxter ci prova con l'aviaria

Due anni fa, la casa farmaceutica Baxter inviò un lotto di vaccini per l'influenza infettati con il virus dell'aviaria. Fu solo per un miracolo che non si verifico' la combinazione letale di influenza comune ed influenza aviaria in un essere umano, fu solo per un miracolo che due anni fa non si aprì la strada del virus letale con la replica della Spagnola.

Il miracolo fu un ricercatore di un laboratorio nella Repubblica Ceca, che prima di inoculare il vaccino ai pazienti, lo sperimentò sulle cavie.

Morirono tutte.

Baxter ammise l'errore.

Il rischio pandemia era stato sventato, ma i responsabili non furono mai inchiodati davanti a nessun tribunale. Anche perchè non è possibile mescolare un virus vivo ad un vaccino per un semplice errore.

I segnali precedenti: 2009, Test su area limitata, influenza polmonare in Ucraina

Poco dopo, esplose in Ucraina e Bielorussia un focolaio di influenza ad altissima mortalità, la cosiddetta "Black Lung Syndrome" o influenza polmonare, che presentava alcuni fattori comuni con la famigerata spagnola, tra cui i polmoni "neri come il carbone", secondo medici testimoni oculari.

Era il risultato della combinazione di tre virus differenti di tre ceppi differenti, cosa che in natura solitamente non capita e non puo' capitare facilmente.

Se n'e' parlato molto poco in Italia, ma l'influenza polmonare ha procurato non pochi grattacapi dalle due nazioni, con scuole chiuse, ospedali in seria difficoltà, medici infettati, contagio ad effetto domino transnazionale, con la Bielorussia rapidamente colpita. E soprattutto con il divieto di assembramento di piazza, razionamento dei farmaci e minacce di imporre leggi di emergenza.

Poi il focolaio si è fortunatamente spento.

Ecco, insomma, un bel quadretto.Tanto per non dimenticare, prendiamo nota, come diceva una volta l'indimenticabile blogger Linucs (anche se qualcuno pensava che in realtà fosse un androide).

Dove ho messo la lista della spesa?

Ah, si, dunque

Semi....presi
Indivia e altre insalate...ci sono
Inezie e oggetti vari...non mancano

Cactus di Aloe...c'e'
Aromi e spezie...ci sono
Liquidi: benzina e acqua...c'e' tutto
Monete: i centesimi, messi nei sottovasi, tengono lontane le zanzare
Otto varietà di pomodori...ci sono

Essere centrato prima di tutto...ok

Patate...ok
Ravanelli, crescono in tutte le condizioni...ci sono
Origano e altri aromi...già segnati
Non cedere alle provocazioni...ok
Trapano a mano...c'e'
Ortocoltura: il manuale...c'e'

qualunque cosa possa succedere...sempre e comunque stare equilibrati e pronti.

saluti felici

Felice Capretta

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